Il Registro di Windows: una buona idea?

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Una delle novità introdotte con Windows 95 è stato il vecchio caro Registro di configurazione, che forniva un database centralizzato per la memorizzazione di configurazioni sia di sistema che delle applicazioni in una forma gerarchica. Una delle ragioni della sua introduzione era cercare di arginare la proliferazione di file .ini di configurazione sparsi un po’ ovunque sull'hard disk. Inoltre centralizzare le informazioni avrebbe permesso di poter fornire supporto per la configurazione di sistema sia in modalità locale che remota.

Dopo una decina di anni di utilizzo è lecito domandarsi - come fa Jeff Atwood nel suo articolo "Was The Windows Registry a Good Idea?" - se l'introduzione di questo elemento sia stata effettivamente una buona idea.

Atwood, alquanto frustrato per la sorte toccata al Registry, arriva a definirlo un mucchio di rifiuti per ogni sorta di configurazione per le più varie applicazioni, e si è domandato se non fosse stato meglio rimanere con i classici .ini, file di configurazione per le applicazioni. L’autore sostiene che il Registry ha complicato la vita dell'utente, perché ad esempio se si reinstalla il sistema operativo sulla partizione deputata al solo sistema, le applicazioni ed i giochi che sono sulla partizione dati, smetteranno di funzionare in quanto privi dei settaggi presenti nel Registry sovrascritto.

Secondo Atwood il Registry non è stata un’idea brillante perché: