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Da www.nontipago.it

YSFLIGHT2000 è un eccellente programma perché permette veramente a tutti di avvicinarsi al volo e goderne le gioie, con la possibilità di entrare in un ambiente realistico e accattivante sia a coloro che posseggono una cultura aeronautica sia a quanti si avvicinano al volo per la prima volta. Il pilota automatico, se inserito, permette atterraggi rilassanti, si possono eseguire voli in formazione spettacolari e divertenti missioni di caccia e penetrazione in ambiente ostile, permette di volare in multiplayer e di scoprire e apprezzare le caratteristiche di volo di aerei famosi e prestigiosi. Il tutto in un programma snello e poco impegnativo per il sistema in grado di essere eseguito anche su computer non recentissimi e su portatili, consentendo anche di eseguire e rivedere i filmati dei voli.

I controlli rispondono correttamente e gli aerei disponibili sono prestigiosi e divertenti da pilotare. Dopo aver familiarizzato con il simulatore si scopre che YSFLIGHT2000 può essere utilizzato sia in modalità "realistica" che in modalità "arcade" per divertirsi senza problemi abbattendo nemici e distruggendo bersagli a terra. Nelle appendici del manuale sono illustrati alcuni scenari molto piacevoli provare compresi i voli con il Concorde cioè l'aereo civile più veloce al mondo che supera due volte la velocità del suono con il suo caratteristico muso a geometria variabile per aumentare la visibilità in decollo e in atterraggio, oppure volare come leader di alcune famosissime pattuglie acrobatiche (anche se mancano le Frecce Tricolori) o infine effettuare missioni con il Tornado, l'Harrier o l'F15 Eagle aerei militari dalle prestazioni eccezionali.

YSFLIGHT2000 è un programma gratuito eccellente leggero e poco avido di richieste con una grafica 3D interessante e piacevolmente curata. E' stato realizzato per le librerie OpenGL e dà il massimo con schede grafiche compatibili con queste pregevoli librerie 3D.Permette di essere utilizzato anche con la sola tastiera ma diviene ancora più divertente utilizzando un joystick con il quale fornisce un esperienza di gioco e di volo coinvolgente entusiasmante. Il gioco è  in lingua inglese ma il nostro manuale in italiano permette di apprendere rapidamente comandi e meccanismi e in fondo l'inglese è la lingua standard in ambito aeronautico.

Dedicate qualche minuto a scorrere il manuale del gioco prima di provarlo, stampandone una copia da utilizzare come riferimento. Prendete confidenza con i controlli ed utilizzate spesso all'inizio il pilota automatico. Prendetevi qualche minuto per rivedere le vostre prodezze con i filmati del registratore integrato e migliorare le vostre tecniche di volo. Acquisite esperienza divertendovi e poi cominciate ad utilizzarlo in modo sempre più realistico. Se non avete esperienza di simulatori di volo lasciate gli atterraggi manuali in fondo alla vostra lista per dedicarvi a loro quando avrete acquisito sufficiente pratica. La fase di allineamento alla pista è più semplice da realizzare con un vero aereo piuttosto che con un simulatore che possiede caratteristiche visuali meno immediate. L'approccio più semplice viene effettuato volando perpendicolarmente alla pista che desideriamo raggiungere effettuando una virata a 90° appena prima di raggiungere il suo asse per presentarci con l'aereo esattamente in linea con la pista di atterraggio, ma l'esatto momento nel quale iniziare a virare è più facile da determinare in una situazione reale nella quale è sufficiente girare la testa per controllare la posizione della pista piuttosto che in un simulatore con il quale è necessaria molta pratica per valutare i riferimenti laterali. Provate ad immedesimarvi, infine, in un pilota militare e divertitevi con le missioni contro i "cattivi" sfasciando aerei in quantità industriale o provate le emozioni del decollo e dell'appontaggio dalle portaerei. Tenete sempre presente comunque che YSFLIGHT2000 è un vero simulatore quindi non aspettatevi di poter decollare con un Boeing 747 da una portaerei o eseguire duelli aerei con aerei di linea.

YSFLIGHT2000 è un gioco ben bilanciato tra realismo e giocabilità. Con una grafica realistica ma senza orpelli per gli elementi ambientali ridotti all'essenziale proprio per risultare non troppo impegnativo per il sistema e poter essere utilizzato su praticamente ogni sistema. Fornisce il massimo divertimento con un joystick ma può essere utilizzato totalmente anche con il mouse o la sola tastiera. Un programma ricchissimo di possibilità da scoprire con una attenta lettura del manuale.

Da www.nontipago.it

Gioco gratis veloce dall'ottima grafica con molte opzioni, basato sulle librerie Open Source GLscene, che ci mette ai comandi del leggendario Mig-29 la volpe di fuoco cioè il miglior caccia sovietico della guerra fredda degno avversario dei caccia Nato. Si tratta di un bireattore molto veloce e maneggevole che ricorda un pò nelle linee il Tomcat F14 che possiamo pilotare in mortali duelli aerei armati di cannoncino a fuoco rapido, missili a corto e medio raggio. Il gioco è veloce da scaricare e dotato di un pregevole commento sonoro.

I caccia supersonici sono aerei complessi e dobbiamo fare la loro conoscenza, quindi al primo avvio ci è preclusa la possibilità di iniziare subito i combattimenti: prima dovremo obbligatoriamente affrontare il tutorial. Dal menù iniziale, nel quale ci si sposta con le frecce e si seleziona con INVIO, scegliamo le opzioni dove opteremo per il livello più facile e una velocità normale e potremo abilitare il joystick se connesso al PC. L'uso del joystick è facoltativo visto che il gioco è perfettamente controllabile con la tastiera e per le armi e il fuoco con il mouse, il joystick indubbiamente aggiunge realismo (è noto che ormai tutti gli aerei più avanzati hanno sostituito la cloche e il volantino con il joystick digitale) e rende il gioco più divertente ma, come per tutti i simulatori deve essere di ottima qualità e dobbiamo familiarizzarci con il suo uso. Dopo il settaggio delle opzioni dal menù principale entreremo nel tutorial dove ottimamente accuditi dalle voci degli istruttori prenderemo confidenza con l'aereo e i suoi sistemi d'arma. In pratica dovremo seguire un percorso nel cielo individuato da cerchi blu che diventano gialli per indicarci il prossimo da attraversare. Non è un esercizio troppo difficile se voliamo utilizzando i comandi dolcemente e cercando di anticipare le "porte" inclinando opportunamente le ali per meglio superare il cerchio successivo. Nella seconda fase invece dobbiamo abbattere un droide bersaglio utilizzando i missili: con il tasto R acquisiamo il bersaglio più vicino che possiamo rilevare come un punto rosso nel radar (in basso a destra), selezioniamo i missili (rotella del mouse oppure page up / page down) e facciamo fuoco (tasto sinistro mouse / barra spazio). Abbattuto il droide l'istruttore ci ammonirà che nei combattimenti reali l'avversario ci spara e dopo i festeggiamenti potremo utilizzare le modalità 1 contro 1.

AirBlast è un buon programma vincitore del premio annuale PGD Competition per i simulatori aerei. E' stato realizzato con il contributo delle librerie grafiche GLscene delle quali rappresenta un ottimo dimostratore delle possibilità. Permette anche l'utilizzo di un joystick con il quale fornisce un esperienza di gioco coinvolgente supportando anche funzioni estese come il throttle (la manetta del gas) e i controlli delle armi. Il gioco è gratuito e in lingua inglese ma la nostra miniguida in italiano permette di apprendere rapidamente comandi e meccanismi e in fondo proiettili e missili non parlano nessuna lingua.

Provate il gioco scegliendo le impostazioni facili come suggerito ed eseguite il tutorial per prendere confidenza con i controlli e sbloccare le altre modalità di gioco.

  • 1 vs. 1 combattimento uno contro uno con caccia avversari con possibilità di utilizzare il cannone a fuoco rapido e i missili, avete un limite di tempo entro il quale cercare di abbattere il maggior numero di avversari (che si presentano sempre uno alla volta)
  • 1 vs. 1 Furball  combattimento uno contro uno con le medesime caratteristiche ma senza missili in dotazione
  • 1 vs. 1 Firestorm combattimento uno contro uno ma stavolta avete a disposizione una buona dotazione di missili a corto raggio infrarossi
  • Endurance dovrete pattugliare lo spazio aereo e abbattere tutti gli aerei ostili che riuscirete a trovare volando in coppia con un altro aereo controllato dal computer
  • Tournament modalità torneo da sbloccare

AirBlast è un simulatore orientato alla giocabilità ma che conserva ottimi spunti di realismo le armi a disposizione sono quindi di tre tipi da selezionare con la rotellina del mouse o con i tasti Pag. Su / Pag. Giù. Nel riquadro di stato in basso a sinistra la sagoma dell'aereo si colora in rosso nella posizione delle armi selezionate: sotto il muso per il cannone, all'estremità delle ali per i missili IR e al centro delle ali per quelli a guida radar. Ogni arma ha caratteristiche proprie che dovremo conoscere per utilizzarle nel migliore dei modi e per riconoscere quelle utilizzate contro di noi al fine di attuare le necessarie contromisure.

  • Cannone a fuoco rapido è l'arma standard per gli aerei da caccia, di grosso calibro 23mm spara proiettili devastanti ad alta velocità e con alta cadenza di tiro, si utilizza in brevi raffiche e è devastante ma rimane difficile mirare con precisione a bersagli in rapido movimento che oltretutto devono essere "anticipati". E' necessario infatti mirare dove si troverà l'aereo all'arrivo dei proiettili in pratica un pò davanti al muso dell'avversario. E' di facile utilizzo quando ci troviamo in coda all'avversario situazione nell'ambito della quale si può mirare direttamente. Contromisure efficaci sono essenzialmente manovre rapide e virate molto strette per evitare di offrire un facile bersaglio all'avversario.
  • Missili IR sono missili dotati di guida infrarossa quindi vanno puntati verso la coda ove l'alta temperatura dei gas di scarico dei reattori costituisce un ottimo riferimento. Veloci e in grado di eseguire manovre strette sono però dotati di scarsissima autonomia vanno lanciati quindi molto vicino al bersaglio entro qualche Km (la distanza di un bersaglio inquadrato con il tasto R viene visualizzata a destra nel HUD Head Up Display = visore a testa alta cioè il sistema di proiezione dei dati di volo principali sul parabrezza presente nei caccia). Contromisure efficaci sono volare verso il sole (lo schermo diventa biancastro per l'abbagliamento) e virare a 90° all'ultimo momento in modo che il sensore venga confuso dall'immagine solare e perda di vista i getti caldi dei nostri reattori ma è anche possibile abbattere i missili con un nostro missile o con il cannoncino (molto difficile).
  • Missili a ricerca radar sono missili a medio raggio più grandi e dotati di minore agilità rispetto al tipo ad infrarosso possono essere confusi con il lancio di falsi bersagli (tasto D) costituiti da una moltitudine di striscette di stagnola che creano una nuvoletta in grado di far credere ai sensori del missile di essere un bersaglio più grande di noi. Dopo il lancio dei falsi bersagli dovremo allontanarci velocemente con una stretta virata veloce e continuare a seguire il missile che a volte supera l'inganno e si rivolge ancora contro di noi.

Per utilizzare i missili dovremo selezionare il bersaglio più vicino con il tasto R, selezionare uno dei due tipi di missili e inquadrare per qualche istante il bersaglio puntando l'aereo nella sua direzione sinchè non ci verrà notificata la sua acquisizione. A quel punto potremo con il tasto fuoco (mouse sinistro o grilletto del joystick o barra spazio) lanciare. I missili sono del tipo Fire and Forget cioè lancia e dimentica quindi una volta lanciati faranno da soli e noi possiamo allontanarci attuando manovre evasive per evitare di essere colpiti dall'avversario.

AirBlast è un gioco ben bilanciato tra realismo e giocabilità ma i combattimenti aerei tra caccia supersonici non sono semplici e richiedono ottimi riflessi e rapidità decisionale: un gioco divertente al quale è necessario dedicare un pò di tempo per l'indispensabile allenamento.

Tratto da programmazione.it

Gustavo Duarte pubblica una serie di tre post, nei quali si occupa di hardware e memoria, dei processi di avvio e del ruolo del kernel nell'avvio del sistema operativo.

Prendiamo a pretesto ognuna di queste tre parti per fare qualche cenno ai rispettivi argomenti, che sono certamente interessanti anche se stanno un po' dietro le quinte, lavorando prima che si accendano le luci e si aprano le finestre. Forse non è un caso se il processo di boot è più accessibile nei brutti PC rispetto a quanto non avvenga nei colorati Mac.

La spiegazione sulla struttura di una scheda madre con processore Intel Dual Core viene introdotta da una eloquente immagine, in cui si notano subito alcuni dettagli, come ad esempio il collegamento diretto tra processore e northbridge, che presuppone appunto la separazione del chipset sulla scheda madre in due parti, un meccanismo che a quanto pare Intel abbandonerà, come ha già fatto AMD, con l'uscita dei processori Nehalem a partire dal prossimo autunno.

Al northbridge fanno capo memoria RAM e interfacce AGP/PCI, e quindi possiamo considerare il front-side bus come la via di accesso e collegamento tra processore e mondo esterno; il numero di PIN dedicati ai collegamenti determina la quantità di memoria accessibile in lettura o scrittura da parte del processore. Non tutta l'attività del computer avviene però nella memoria RAM, in quanto il processore comunica anche con dei componenti, come schede video o PCI, oltre alla memoria flash del BIOS, di diversa natura.

In tutti questi casi si parla di memory-mapped I/O, in quanto esiste una relazione biunivoca tra dispositivi e memoria, e quindi le richieste di risorse vengono opportunamente smistate nel northbridge in base agli indirizzi mappati. Anche qui un'immagine esemplifica la distribuzione media della memoria fisica e in particolare dell'area compresa tra 640 KB e 1 MB.

La traduzione degli indirizzi logici in indirizzi fisici dipende dalla modalità di funzionamento della CPU (reale o protetta a 32 o 64 bit), così come dipende da questo aspetto la quantità di memoria fisica accessibile, con il limite di 4 GB per i processori a 32 bit, che a sua volta viene limato per via dell'uso precedentemente descritto di almeno un GB di memoria da parte dei dispositivi presenti sulla scheda madre. La CPU in real mode può indirizzare solamente un megabyte di memoria fisica, mentre a 64 bit si arriva fino a 64GB, peraltro supportati da pochi chipset.

Queste informazioni possono forse bastare a chi vuol farsi un'idea del funzionamento di schede madri e processori recenti, mentre per chi vuole approfondire esiste un documento in formato PDF, di un centinaio di pagine, con un titolo significativo e un po' allarmante:What Every Programmer Should Know About Memory. Dopo la descrizione della struttura di scheda madre e processore, la seconda parte del trittico di Gustavo Duarte passa alla descrizione dell'avvio del computer, ma forse per scaramanzia, la prima nota che troviamo riguarda i guasti della CPU, che possono portare ad avere un sistema completamente spento, a parte le ventole, il cosiddetto stato zombie-with-fans, che può essere dovuto tra l'altro a qualche dispositivo USB non funzionante.

In un sistema multicore o multiprocessore, una CPU viene scelta come bootstrap processor o BSP, che si occupa di far girare il codice BIOS e quello di inizializzazione del kernel; gli altri processori (AP, application processor), verranno invece attivati in seguito dal kernel.

Un'osservazione importante riguarda la retrocompatibilità dei processori Intel, che nonostante gli anni trascorsi, possono ancora oggi comportarsi come i processori 8086 del 1978, cosa che fanno nella fase di avvio del computer, trovandosi nella cosiddetta modalità reale, senza paginazione della memoria. Nella fase di avvio, il registro EIP contiene l'indirizzo di memoria per le istruzioni che la CPU andrà a eseguire; si supera il limite di indirizzamento delle vecchie CPU Intel usando un puntatore nascosto chiamato reset vector per fare in modo che venga eseguita l'istruzione all'indirizzo 0xFFFFFFF0. Questa e altre istruzioni sono memorizzate grazie al chipset, che mantiene delle memory map, ovvero mappature con le istruzioni scritte nella flash memory del BIOS, riportate in una opportuna immagine, che presenta il contenuto delle più importanti aree di memoria nel corso dell'avvio del computer.

Dopo l'esecuzione del codice BIOS e l'inizializzazione di parte dell'hardware, inizia la fase detta POST, ovvero Power-on Self Test, che testa il funzionamento dell'hardware più importante: se non funziona la scheda video, ad esempio, il processo di avvio si interrompe e il computer emette alcuni beep; le codifiche di questi ed altri segnali sono elencati nella voce POST di Wikipedia.

Se la scheda video funziona, ma altri componenti vitali no, il blocco del POST è accompagnato da messaggi di testo sul video (basta staccare la tastiera per vedere); se invece tutto funziona, la fase di POST continua tra prove e inizializzazioni, comunicando all'utente l'elenco delle risorse comprensivo di interrupt, porte I/O e intervalli di memoria, anche se non è facile leggere tutti i messaggi prima che scompaiano dal video. Infine, i BIOS più recenti, che seguono le specifiche ACPI costruiscono diverse tabelle dati, usate più avanti dal kernel, che descrivono i dispositivi presenti nel computer. Al termine della fase di POST, il BIOS va alla ricerca del sistema operativo da avviare, seguendo l'ordine di ricerca impostato dal produttore ed eventualmente modificato dal proprietario del computer: anticamente si partiva dal floppy, ma oggi le cose possono andare diversamente. Anche in questo caso, è possibile che il procedimento finisca con un errore del tipo Non-System Disk or Disk Error, se non si trova un dispositivo adatto all'avvio del computer, come quando l'hard disk non funziona e, giustamente, non si trovano più i dischi di avvio, che fino a ieri sbucavano non richiesti da tutti i maledetti cassetti della scrivania.

Se invece il disco di avvio funziona, e se si tratta di un hard disk, il BIOS va a leggere il cosiddetto settore zero o Master Boot Record (MBR), che di solito contiene due componenti vitali, ovvero un programma di bootstrapping, caratteristico per ciascun sistema operativo, e, subito dopo, la tabella di partizione del disco; a questi dettagli non è interessato il BIOS, che si limita a caricare nella locazione di memoria 0x7C00 il contenuto del Master Boot Record ed eseguire le istruzioni contenute in quella locazione di memoria, che potrebbero essere le istruzioni di caricamento per Windows o Linux (LILO e GRUB per l'esattezza), o magari anche un virus: difficile in certi casi stabilire quale sia il caso peggiore.

Maggiormente standardizzata è invece la struttura della tabella delle partizioni, che inizia con un'area di 64 byte divisa in quattro entrate da 16 byte ciascuna, le quali a loro volta descrivono la divisione del disco, permettendo in questo modo di avere diversi volumi o di far girare diversi sistemi operativi sullo stesso disco. L'MBR di Microsoft legge la partition table e trova la sola partizione marcata come attiva, caricandone il settore di boot - che è il primo settore di una partizione, e non sempre dell'intero disco - per avviare il sistema. In questa fase, un eventuale messaggio del tipo "Tabella di partizione non valida" o "Missing Operating System non arriverebbe dal BIOS, ma dal codice MBR caricato dal disco.

I boot loader Linux come LILO e GRUB - non è una famosa coppia di comici - supportano diversi sistemi operativi, file system e configurazioni di avvio, e possono seguire un approccio diverso da quello tradizionale di Windows - trova la partizione attiva e di lì avvia il sistema - essendo più complessi anche come struttura, dal momento che sono in grado, dopo che l'utente ha scelto cosa avviare, di leggere il kernel a partire dalla partizione di avvio, caricarlo in memoria e saltare al codice di bootstrap del kernel medesimo. Lo stesso vale per NTLDR presente in Windows fino alla versione Server 2003.

Prima di concludere il post, lungo e forse un po' complesso ma interessante, Gustavo Duarte inserisce un'ultima divagazione sui trucchi, che permettono di caricare il kernel Linux di dimensioni superiori ai 640K, che è la RAM disponibile in modalità reale, con una specie di altalena tra questa modalità e quella protetta, altalena che consente di accedere alla memoria sopra 1MB pur trovandosi ancora nel BIOS. I più coraggiosi troveranno traccia di queste transizioni nel codice sorgente di GRUB. Siamo arrivati al punto della storia, nel quale il boot loader carica in memoria l'immagine del kernel, ovvero una copia esatta del file, che potrebbe essere ad esempio /boot/vmlinuz-2.6.22-14-server, a sua volta diviso in due parti: la prima, più piccola, contenente il codice in modalità reale e caricata in memoria sotto la barriera dei 640K, e il bulk del kernel, che gira invece in modalità protetta, al di sopra del primo megabyte di memoria.

L'articolo fa riferimento in particolare all'avvio di un sistema Linux x86, di cui illustra l'immagine della memoria in fase di avvio e le principali fasi del processo di inizializzazione del kernel, facendo riferimento ai sorgenti del kernel stesso. Si parte quindi da arch/x86/boot/heades.S che, dopo il codice legacy del boot sector, contiene i primi 15 byte dell'header in modalità reale e, a seguire, l'entry point per la modalità reale, un'istruzione di salto scritta direttamente in codice macchina, seguita dall'esecuzione di una istruzione assembly chiamata start_of_setup, che dopo aver azzerato il segmento bss o area delle variabili statiche, passa all'esecuzione del main.

Qui abbiamo una serie di operazioni, come il settaggio della memoria video, ma soprattutto il passaggio alla modalità protetta, che a sua volta richiede altre operazioni preliminari riguardanti interrupt e memoria. Il salto in modalità protetta è guidato da un'altra routine assembly; adesso non esiste più il limite dei 640K e si possono indirizzare fino a 4 GB di memoria. Si va quindi ad avviare e decomprimere il kernel a 32 bit, operazione che ha un riscontro anche a video durante l'avvio di Linux, e che è seguita dall'altro messaggio "Booting the kernel", ovvero si entra nella modalità protetta all'inizio del secondo megabyte di RAM all'indirizzo 0x100000.

La routine startup_32 contiene le inizializzazioni a 32 bit, comprensive di pulizia del segmento bss per il kernel in modalità protetta, prepara la tabella di memoria per i descrittori globali, costruisce le tabelle per la paginazione della memoria, inizializza uno stack, crea la tabella dei descrittori globali per la memoria, e infine salta a start_kernel(), funzione architecture-independent, che contiene una lunga lista di inizializzazioni per sottosistemi e strutture dati del kernel stesso. Queste fasi sono riassunte visivamente e descritte in dettaglio, e si intravedono comunque già nei commenti del codice C della funzione.

Tra le funzioni chiamate in questa fase, rest_init() determina la chiamata di kernel_init() e di schedule(), per poi andare a nanna con la chiamata di cpu_idle(), il thread inattivo per il kernel di Linux, che si toglie docilmente di mezzo quando c'è del lavoro da fare; kernel_init() determina anche l'inizializzazione di altre eventuali CPU: fino a questo momento ha lavorato solo il cosiddetto boot processor, come già ricordato nella prima parte di questa serie.

La sequenza di avvio si conclude con init_post(), che cerca di eseguire alcuni processi utente (/sbin/init, /etc/init, /bin/init, e /bin/sh); se nessuno di questi si avvia, abbiamo il cosiddetto kernel panic; solitamente invece il sistema parte con init, demone con PID 1, che legge il file di configurazione per vedere innanzitutto quali processi lanciare (magari X11 e sicuramente il login all'avvio).

Prima delle necessarie indicazioni bibliografiche, che chiudono questa visita turistica del kernel e dintorni, troviamo un cenno, con relativa immagine esplicativa, al processo di avvio in Windows; tra le differenze si sottolinea la presenza del codice kernel in modalità reale e di parte di quello in modalità protetta nel boot loader NTLDR.

Da www.nontipago.it

Un gioco dalla ottima grafica che ci porta nel mondo delle corse automobilistiche. Scegliendo auto, circuiti, avversari e campionati di vario genere possiamo correre con auto storiche e attuali e provare l'emozione di confrontarci con agguerriti avversari su circuiti stradali o in pista con le auto più note o prestigiose.

Potete subito lanciarvi in una corsa con Quickrace tanto per soddisfare la legittima curiosità di vedere il gioco ed i suoi effetti grafici ma in effetti la prima cosa da fare consiste nel configurare il giocatore (Player configuration). Attraverso questo menù si può scegliere, oltre al nome, la categoria e quindi il tipo di competizioni (ogni categoria dispone di almeno un tipo di auto da selezionare attraverso i tasti freccia), se adottare il cambio automatico o quello manuale, il livello di esperienza degli avversari, ecc. E' anche possibile definire più di un giocatore: ognuno dei quali con i comandi configurati in modo personalizzato (ma la configurazione dei tasti di default va già bene) e salvate le modifiche con un click su save. La configurazione dei tasti potete ottenerla in ogni momento con il tasto F1 ma è sensibile al contesto quindi le informazioni variano in funzione di dove vi trovate. Quelli principali sono: * freccia su accelera * freccia giù frena e se siete fermi innesta la retromarcia * freccia destra e sinistra sterzo * F2 .... F11 cambiano il tipo di visuale * 1 .... 5 visualizzano o nascondono gli strumenti e le indicazioni dei box * spazio per saltare il precorsa * ESC per fermare la corsa e aprire il menù del gioco * p per mettere in pausa congelando lo schermo Provate qualche gara e familiarizzatevi con il comportamento delle auto con il cambio automatico senza scoraggiarvi per qualche difficoltà iniziale dopo poche corse vi troverete a vostro agio e inizierà il divertimento.

Torcs acronimo di The Open Racing Car Simulator è un simulatore di corse automobilistiche che funziona su Linux (x86, AMD64 e PPC), su FreeBSD, su MacOSX e su Windows. Il codice sorgente di TORCS è autorizzato sotto licenza GPL ed è quindi liberamente fruibile. TORCS è stato realizzato con il contributo di molti programmatori dall'idea iniziale di  Eric Espié e Christophe Guionneau. Torcs dovremo giocarlo un pò, prendere confidenza con il sistema di controllo delle auto e comprendere quale auto si adatta di più alle nostre caratteristiche di guida per poi cimentarci in campionati. Il gioco è gratuito e nel sito dell'autore esiste la possibilità di collaborare attivamente al progetto.

Provate subito il gioco lasciando le impostazioni di default in modalità facile (rookie) e impostando la visualizzazione arcade tasto 0. Prendete confidenza con Torcs, abituandovi alla risposta dei comandi, poi configurate i tasti principali secondo i vostri gusti: le quattro frecce si utilizzano con una sola mano ma potete ad esempio dividere i comandi del gas da quelli dello sterzo per utilizzare entrambe le mani se vi trovate meglio. Selezionate provandole le varie visuali disponibili per comprendere quale sia più comoda e adatta al vostro stile di guida: questa scelta è anche se non sembra molto importante e può farvi guadagnare secondi preziosi. Provate i vari tipi di corse, i circuiti e i modelli di auto ma poi scegliete un'auto e fate pratica con quella per un pò per entrare nello spirito del gioco e comprendere come rispondono i comandi. Poi potete dedicarvi a testare le auto sui circuiti ad anello con curve sopraelevate tipo Indianapolis: sono semplici e vi permettono di comparare le caratteristiche delle auto. In gara cercate di utilizzare una guida "pulita" evitando cordoli e fuori pista che vi rallentano moltissimo e traiettorie fluide e scorrevoli che aumentano la velocità. A destra nella visualizzazione standard trovate una crocetta che indica le componenti della velocità e dell'accelerazione istantanea, con il tempo può diventare una indicazione particolarmente utile per scoprire le traiettorie più efficaci in curva. Provate ad utilizzare l'Alfa 155 una buona macchina facile da controllare soprattutto all'inizio ma dotata di ottime caratteristiche. 

Torcs è un bel gioco che darà soddisfazioni a lungo e permette di guidare auto potenti e leggendarie ma anche di divertirvi con i vostri amici in appassionanti sfide. Un ottimo gioco che permette anche di essere utilizzato con joystick e persino con volante e pedaliera configurando i controlli con un programma dedicato Qjoypad.

Da www.nontipago.it

Aquadelic è un gioco veramente particolare, si presenta come una corsa tra motoscafi da velocità entro percorsi costituiti dai classici terreni paludosi della Florida ma i suoi punti di forza sono molti. In primo luogo è dotato di una grafica veramente spettacolare con motoscafi realisticamente realizzati in un ambiente molto curato con fantastici effetti di riflessione degli alberi e delle rive sulle superfici dell'acqua. Dobbiamo dire che è raro trovare tale qualità anche in giochi commerciali di costo notevole. L'impianto di gioco è immediatamente comprensibile e il gioco dispone anche di un opzione "Istant game" per immergersi subito nella competizione. Si può giocare in modo singolo o in multiplayer e sono anche disponibili differenti modalità di gioco con gare tradizionali, corse contro il tempo, freestyle, ecc. Il gioco è di immediata comprensione e questo gli fornisce una elevata longevità nelle sfide con gli amici.

Iniziate con una gara (race) e scegliete di effettuare uno o due giri (lap)contro un solo avversario (opponent), potete fare tutto questo nella schermata iniziale della gara dalla quale potrete uscire selezionando Go! Cercate di vincere la gara perchè in tal modo potrete sbloccare molti tipi di motoscafi, ognuno con le proprie caratteristiche, tra i quali scegliere il tipo che si adatta meglio al percorso ed alle vostre caratteristiche di guida. I vari motoscafi sono estremamente curati e dispongono di caratteristiche realmente diversificate: quello a disposizione all'inizio del gioco non è ovviamente fra i migliori e pur essendo discretamente veloce è piuttosto difficile da manovrare: quindi non scoraggiatevi e vincete al più presto la prima gara. Durante la corsa dovete attraversare dei check point costituiti da semisfere arancioni che scompaiono dopo averle toccate o attraversate in modo corretto. Se ne saltate una dovete tornare indietro perdendo tempo prezioso, quindi fate attenzione. Avete anche la possibilità di ottenere un effetto turbo toccando delle piccole sfere arancio con il simbolo della tanica di carburante: ciò migliora la velocità e l'accellerazione per una manciata di secondi. Fate attenzione alle curve perchè i motoscafi veloci hanno scarsa tenuta ed è facile perdere il controllo. Un tipo molto facile da guidare è il tipo in legno che assomiglia ad un "Riva" ma che però possiede scarsa velocità. Potete sfruttare rampe e piccole lingue erbose per effettuare salti acrobatici e tagliare le curve ma non eccedete altrimenti rimarrete in secca perdendo tempo o vi ribalterete. Il modo freestyle è comunque ottimo per fare pratica non avendo assilli ne di percorso, ne di tempi, ne di avversari ed è realmente molto divertente. Durante la gara vedrete davanti a voi delle frecce arancio che vi indicano la direzione per il prossimo check point, imparate rapidamente a servirvene nel modo migliore per anticipare le curve ed essere più veloci degli avversari.

Dopo aver effettuato il download, un doppio click avvierà il wizard in puro stile windows, rispondete alle semplici domande e al termine il gioco verrà avviato. Il gioco è disponibile in varie lingue ma essendo estremamente intuitivo e tutto basato sulla grafica e il dinamismo non pone alcun problema di comprensione. La schermata di avvio di Aquadelic è molto semplice e prevede le opzioni principali da selezionare con le frecce ed il tasto invio. Durante la corsa si utilizzano le quattro frecce per guidare il motoscafo (frecce laterali) e per accelerare (freccia su) e decelerare. Il tasto ESC mette in pausa il gioco e permette di continuare la gara (game), abbandonarla per aprire il menù principale (main menu) o uscire dal gioco (system).

Aquadelic è un bel gioco gratuito dotato di un semplice meccanismo di tipo arcade che permette al giocatore di immergersi in un universo virtuale veramente ben realizzato per qualche ora di divertimento puro. Ottima grafica e comandi semplici sono un mix sempre indovinato. La modalità multigiocatore viene realizzata sullo stesso PC e gli sfidanti (se umani) utilizzano ciascuno un ben determinato gruppo di tasti: per giocare con quattro avversari reali è necessaria un pò di pratica meglio sfidare un solo avversario reale e lasciare gli altri al PC.

Anche per questo sito esiste il problema della traduzione in altre lingue dei post.

I traduttori on line finora hanno sempre dato un servizio sufficiente, ma non ottimale.

Il servizio che ultimamente offre Google invece pare dia risultati degni di nota.

Mi pare doveroso quindi segnalare il sito http://translate.google.com

Prossimamente cercherò inoltre di integrare un traduttore dinamico direttamente all'interno del sito per poter offrire un servizio migliore a tutti gli utenti web.

Even for this site, there is a problem of translation the post into other languages.

Online translators so far have given a sufficient but not ideal service.

The service that Google recently offers instead seems to give impressive results.

It seems to me must then report the site http://translate.google.com

Coming also try to integrate a dynamic translator directly in my site to provide better service to all web users.

 

 

Da www.nontipago.it

Openarena è come lascia intuire il suo nome, uno sparatutto in prima persona 3D gratuito e open source sulla base del noto motore grafico di Quake III Arena. La prima versione pubblica è stata rilasciata il 19 agosto 2005, il giorno dopo che il codice sorgente dell'id Tech 3 è stato rilasciato sotto GPL ed anche l'ultimo giorno della Quake Expo 2005. Il gioco è completamente aperto, dalle texture al codice del gioco stesso. Il gioco è in effetti uno sparatutto in prima persona dalla grafica eccellente e molto veloce con una "storia" semplicissima: in un lontano futuro senza guerre viene fornita a chi lo desidera la possibilità di cimentarsi in arene virtuali contro altri avversari dotati di armi varie e micidiali. L'impianto di gioco è quindi immediatamente comprensibile e si possono sfidare avversari umani in rete o BOT cioè avversari controllati dal PC. Il gioco è in pieno, costante sviluppo e la novità più eclatante dell'ultima versione è costituita appunto dalla possibilità di giocare anche da soli contro i BOT gli avversari gestiti dal computer dei quali possiamo scegliere numero, caratteristiche, abilità, ecc..

Nella schermata iniziale avete accesso alle scelte del programma, iniziate ad allenarvi con i BOT in modalità giocatore singolo e livello di difficoltà bassa. Il gioco è estremamente rapido ed è ambientato in alcune "arene" costituite da ambientazioni di sapore fantascientifico di tipo circolare: cioè i corridoi girano in tondo e riportano quasi sempre agli stessi ambienti. Per il gioco dovete  utilizzare entrambe le mani: vi muovete infatti con le frecce da utilizzare con la mano sinistra mentre il mouse viene gestito con la destra e permette di mirare e sparare con il tasto sinistro. Cercate di spostarvi continuamente per non offrire un facile bersaglio, raccogliete ovviamente armi e altri artefatti in particolare globi di pronto soccorso e corazze senza però fidarvi troppo perchè le armi sono molto potenti e sono sufficienti pochi colpi per rimanere uccisi. Se conoscete già Quake Arena ovviamente non avrete alcun problema, se non lo conoscete fate qualche partita per familiarizzarvi poi attraverso il SETUP calibrate i comandi secondo i vostri gusti personali per ottenere le migliori prestazioni la disposizione comoda dei comandi attuabile facilmente modificando l'assegnazione dei tasti può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Non vi demoralizzate se all'inizio venite regolarmente uccisi subito ma cercate di comprendere l'essenza del gioco e effettuate spesso salti e cambi di direzione per schivare i colpi. Non fate troppo affidamento su ripari anche se ben nascosti, perchè quando scoperti non offrono sufficiente protezione dai colpi avversari. Cercate di individuare invece posizioni strategiche con artefatti eccezionali quali armature e bonus vita da 100 o più punti: averli a disposizione e riuscire a raggiungerli può permettervi di sopravvivere anche se colpiti duramente. Tutti gli avversari (reali o virtuali) spesso seguono schemi abitudinari o hanno preferenze personali cercate di individuare i comportamenti ripetitivi e traetene vantaggio. Memorizzate lo schema degli scenari e la posizione delle armi, munizioni e aiuti, ma soprattutto le coordinate di ingresso degli avversari che spesso sono ripetitive. Adeguate il gioco al vostro sistema operativo e alle capacità del vostro computer attraverso i settaggi molto dettagliati forniti dal SETUP. In particolare adeguate la qualità del suono e della grafica con impostazioni molto accurate perchè il gioco è graficamente molto gravoso e deve rimanere fluido altrimenti se vi fater affascinare dalle possibilità grafiche del motore del gioco, il gioco stesso sarà molto più difficile.

Dopo aver effettuato il download, un doppio click avvierà il wizard in puro stile windows, rispondete alle semplici domande e al termine il gioco verrà avviato. Ma il gioco è disponibile per vari sistemi operativi tra i quali anche Linux e Mac quindi potrete scaricare il file per il vostro sistema operativo e installarlo seguendo le procedure dedicate La schermata di avvio di OpenArena è molto semplice e prevede le opzioni principali da selezionare e che controllano l'intero gioco. A differenza del gioco commerciale OpenArena non si blocca e non è quindi previsto un avvio in "modalità sicura": i progetti aperti GPL non devono sottostare alle logiche commerciali e non sono appesantiti da protezioni varie che lungi dallo scoraggiare la pirateria informatica in realtà penalizzano pesantemente gli utenti che acquistano il prodotto portando spesso a blocchi delle applicazioni e del sistema e malfunzionamenti vari. Quando le software house comprenderanno che la pirateria informatica si sconfigge con prodotti validi venduti a prezzi ragionevoli e non con costose, complesse e tutto sommato spesso inutili meccanismi di protezione allora per gli utenti sarà un bel giorno e i produttori di software moltiplicheranno i loro profitti.

OpenArena è un bel gioco gratuito, uno sparatutto estremamente veloce e non semplice da affrontare ai livelli più complessi, ma dalla grafica affascinante e decisamente coinvolgente. L'ostacolo più difficile da superare è indubbiamente imparare a controllare i comandi coordinando i movimenti di entrambe le mani, ma una volta abituati tutto diviene semplice. In definitiva un ottimo gioco gratuito che vi regalerà ore di divertimento.

Ms Office offre come è risaputo un'enorme capacità di essere personalizzato attraverso la scrittura di macro e l'uso di componenti esterni. In pochi però sanno che senza dover avere grandi conoscenze a riguardo possiamo personalizzare l'aspetto con cui ci vengono presentate le finestre di Ms Outlook. Anche questa parte infatti è gestita a "moduli" e nello stesso Outllok è presente un'editor che ci consente di personalizzare l'interfaccia di visualizzazione delle mail. Ma vediamo subito come fare. Apriamo Outlook Andiamo nel menu Strumenti -> Moduli -> Struttura modulo Scegliamo una delle finestre personalizzabili e clicchiamo su Apri Vedremo che appare un form in cui gli elementi sono visualizzati come in un editor di Visual Basic. E alla stessa maniera possiamo aggiungere o togliere campi da visualizzare o modificare forma e posizione di quelli esistenti.

Quando ci siamo sbizzarriti a sufficienza nella personalizzazione basta salvare il modulo, chiudere tutto e provarlo richiamando la funzione da Outlook, come normalmente si fa.

Molti di noi lavorano giornalmente su sitemi virtualizzati oramai e software come Vmware Player girano quotidianamente sui nostri desktop.
Utilizzando Vmware Workstation o smanettando direttamente con il blocco note nei file vmx di configurazione, penso che tutti si saranno accorti che della nostra macchina virtuale è configurabile tutto. Tutto tranne lo spazio dell'hard disk virtuale... In effetti se possediamo la versione ESX server di Vmware il tool vmfsktools ci permette di estendere lo spazio disco, ma la maggior parte di noi non possiede tale software. Vmware non fornisce la possibilità di ampliare nativamente lo spazio gestito dai suoi dischi virtuali vmdk, quindi sembrerebbe una partita persa in partenza.
In parte è vero, ma ogni buon sistemista ha sempre una via di fuga alternativa ad ogni problema. Bisogna abbandonare tutti i concetti di virtualizzazione e nuove tecnologie e ripensare come si faceva dieci anni fa a cambiare un hard disk del proprio desktop di casa senza reinstallare tutto di nuovo. Basta fare un'immagine del disco.
Esistono software come Symantec Ghost o Drive Image che consentono di duplicare uno a uno il contenuto di un hard disk in un immagine e di riversarlo in un disco nuovo così com'è, con tutte le protezioni e i file al posto giusto. Per chi non è avvezzo a spendere soldini per software che userà una o due volte  consiglio vivamente di optare per g4l (Ghost for Linux) una versione open source molto simile al Ghost di Symantec che consente di eseguire egregiamente l'operazione. Basta creare un nuovo disco virtuale dello spazio desiderato.
Scaricare da http://sourceforge.net/projects/g4l il file ISO di g4l
Aggiungere alla configurazione della macchina virtuale attuale il nuovo file vmdk e il CD-ROM che punta all'ISO.
Avviare la macchina virtuale.
Se non è già impostato, settare il boot da CD-ROM dal BIOS virtuale.
Lasciar avviare g4l ed eseguire la clonazione del vecchio hard disk sul nuovo.
Arrestare la macchina virtuale.
A questo punto, modificare nuovamente la configurazione, sostituendo il nuovo file disco con il vecchio ed eliminando il vecchio.
In più togliere l'immagine ISO dal CD_ROM virtuale.
Riavviare la macchina virtuale e... magia il nosto pc si dovrebbe avviare normalmente su un disco con tutti i nuovi GB che abbiamo voluto aggiungere.

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